Lelia Onlus

A sostegno di donne e bambini in India del Sud

Donne e formazione al lavoro: il futuro del Kerala

Il progetto si può considerare come il proseguo di un precedente intervento finanziato in parte dalla Fondazione San Zeno. Il nuovo programma prevede di costruire un centro di formazione al lavoro con laboratori di formazione-produzione annessi così da permettere ai beneficiari di ricevere una formazione adeguata e poi, grazie ai laboratori, di iniziare a lavorare e proporre sul mercato i propri prodotti. Grazie a questa modalità operativa i proventi della scuola-impresa contribuiranno a mantenere quei servizi obbligatoriamente gratuiti del centro SISP, già costruito e pienamente attivato.

Attori del progetto

Il progetto verrà gestito inizialmente dalla SISP e da Lelia onlus, come da accordi presi per tutti gli interventi di cooperazione internazionale nati dalle due onlus. Come accennato il presidente di Lelia onlus è anche consigliere del consiglio direttivo della SISP e partecipa, via skype, ai consigli relativi al progetto in questione. Inoltre, dal gennaio 2010, è stato assunto da Lelia onlus un professionista locale, responsabile per i nostri progetti. Il Dr. Mohan assunto e stipendiato da Lelia e deve riferire alla onlus italiana un report mensile sul suo operato; il capoprogetto opera, comunque dopo approvazione della SISP.
Come per il progetto Centro polifunzionale a Vizhinjam, nascerà un comitato di gestione che presenterà report mensili alla SISP e a Lelia grazie ai quali potremo valutare l’andamento dell’intervento.
Anche in questo caso continueremo ad operare con la Sebastian Indian Social Project, già controparte in tutti i nostri progetti in loco. Il coinvolgimento della ong indiana è avvenuto sin dalle prime fasi di individuazione del progetto ed è proseguito con l’acquisto del terreno e nello studio dell’intervento architettonico.
La SISP per tutta la fase esecutiva del progetto di costruzione ed in quelle successive di formazione al lavoro, sarà la responsabile delle attività. Anche per quel che riguarda il finanziamento del progetto interviene con una quota parte ed ha coinvolto i referenti paese di Belgio e Olanda per promuovere una univoca campagna di raccolta fondi finalizzata alla costruzione del centro di formazione al lavoro.
Per aiutare la gestione dei progetti e per coinvolgere l’associazione LELIA anche nella gestione della ong indiana, il Dr. Brandolese Paolo, presidente di Leliao onlus, dal 2008 è diventato parte del consiglio direttivo della struttura indiana.

Luogo di intervento

Come per il progetto Centro polifunzionale a Vizhinjam, finanziato in parte dalla Fondazione San Zeno nell’anno 2009, anche questo intervento si svilupperà a Vizhinjam, villaggio della provincia di Trivandrum nella regione del Kerala – India del Sud.

Beneficiari

I beneficiari diretti del progetto saranno giovani disoccupati e donne emarginate. Nonostante lo stato del Kerala sia considerato all’avanguardia sotto molti aspetti, l'economia è oggi in affanno, interamente dipendente com'è dal turismo e dalle rimesse dei suoi due milioni di espatriati, partiti principalmente a cercar fortuna negli Stati del Golfo. La disoccupazione locale - nelle zone urbane pari al 15%, tre volte il tasso nazionale - è causata dall'assenza di una robusta base manufatturiera in questo bellissimo Stato, ricoperto da giungla per un terzo del territorio e abitato da 30 milioni di persone. Oggi si suicidano più persone in Kerala che altrove, in India, l'alcolismo è una profonda piaga sociale - si riscontra qui il maggior tasso di consumo alcolico pro capite di tutta l'India - e la gente migra in cerca di lavoro. Questa emigrazione ha causato un alto tasso di disoccupazione tra le persone altamente istruite. Ciò ha portato alla migrazione di milioni di keralesi verso altri paesi e verso le grandi metropolitane in India.
La principale attività della città riguarda il settore terziario, con circa il 60% della forza lavoro impegnata nelle attività di governo. Il settore industriale è relativamente meno sviluppato, se paragonato a quello di altre città capitali nell'India del sud, come Bangalore e Chennai. In fortissimo sviluppo è la ricerca nel campo medico e delle bio-tecnologie; molti canali televisivi di Stato sono stati recentemente aperti in città, facendone la sede di un gran numero di studi e relative attività industriali.
Il progetto, quindi, vuole rappresentare una buona opportunità per rilanciare, almeno nella zona, il settore manifatturiero ed artigianale, fornendo ai beneficiari gli strumenti per proporsi sul mercato del lavoro. Le due categorie evidenziate sono, come detto donne e giovani.
La disoccupazione giovanile e la mancanza di prospettive per il futuro è la causa di alcolismo, prostituzione, tossicodipendenza e piccola delinquenza. I giovani provenienti da categorie svantaggiate sono costretti a lavori saltuari e che non permettono alcun tipo di investimento per il futuro. Questo ha ripercussioni gravissime su loro e sul futuro della zona che, nonostante il tasso di alfabetizzazione molto alto (circa il 90%), vede condizioni di povertà allarmanti.
Il progetto prevede di formare almeno quindici giovani all’anno. La seconda categorie è costituita dalle donne. Nonostante la condizione femminile nella regione sia migliore rispetto ad altre zone dell’India, ancora persistono moltissimi casi di abusi famigliari e di grave discriminazione. La donna spesso è considerata un anello debole della struttura sociale ed economica del villaggio, relegandola a condizioni di emarginazione e sottomissione.
Contrariamente a questa bassa, quanto erronea considerazione, le donne hanno profonda coscienza di ciò che sanno fare e dimostrano un’ottima capacità di gestione del denaro e dell’impresa. Proprio per questo, da sempre, SISP e Lelia hanno deciso di investire sulle donne ed hanno creato nel tempo dei gruppo di parola, di risparmio consapevole, di microimpresa e di scolarizzazione. Ad oggi lavoriamo con ben 600 donne e prevediamo di formare almeno venti donne all’anno.

Antecendenti e situazione attuale

Nel febbraio 2008 abbiamo inaugurato il centro polifunzionale a Vizhinjam, in parte finanziato dalla fondazione San Zeno. Il centro ha ospitato, sino ad oggi, tutte le attività della SISP migliorandone indubitabilmente la qualità ed il numero di beneficiari. Attualmente cinque assistenti sociali impiegate presso la Sisp hanno ognuna una propria scrivania e due postazioni PC dove possono trascrivere e archiviare tutte le relazioni riguardanti le famiglie beneficiarie (circa 160 per un totale di circa 800 persone), nonché quelle dei gruppi di microcredito (circa 36 per un totale di circa 550 donne) e quelle dei gruppi di alfabetizzazione delle donne mussulmane (5 gruppi di circa 15 donne ciascuno) e Indù (due gruppi di circa 10 donne ciascuno). Nella restante parte dell’ufficio vi è la zona riservata alla contabilità che impiega due segretarie a tempo pieno. Proseguendo s’incontra l’ufficio di presidenza dove lavora Paul Van Gelder, presidente e fondatore di Sisp, e Miss Kumari che ricopre la carica di preside della scuola. Tutti gli interventi e i progetti ruotano intorno alla Scuola che è attualmente frequentata da circa 100 bambini di tutte le etnie, religioni e casta. Altri 40 bambini frequentano la scuola privata e vengono alla Sisp nel pomeriggio per le ripetizioni. Ci sono inoltre circa 10 studenti con borse di studio, pagata da singole famiglie Italiane ed Europee, che permettono ad altrettanti studenti particolarmente meritevoli di frequentare scuole private di livello superiore per poi accedere all’università’. Attualmente abbiamo uno studente che frequenta la facoltà d’ingegneria a Coimabtore e tre studenti che frequentano corsi para universitari a Trivandrum. I nostri bambini provengono tutti da famiglie povere e, per varie ragioni, hanno abbandonato la scuola pubblica o non sono mai andati a scuola; prendere in carico un nuovo alunno per noi vuol dire occuparsi di tutti i bisogni primari dell’intera famiglia. Oltre alle sei classi, al primo piano c’e’ una sala professori, un dispensario fornito di medicine e materiale sanitario e la cucina. Sia la cucina sia il dispensario, grazie ad un contributo del Rotary di Trivandrum, sono stati recentemente implementati grazie all’acquisto di alcuni mobili in acciaio inossidabile, di un bollitore per il riso (10 Kg al giorno per un totale di circa 100 pasti al giorno, più la colazione e la merenda) e di un impianto di aspirazione dei fumi. Salendo al secondo piano s’incontrano i tre laboratori artigianali che attualmente impiegano circa 20 persone e che prevediamo di sviluppare grazie al progetto in questione.

Il nuovo progetto

Il progetto vuole costruire un nuovo centro totalmente dedicato alla formazione al lavoro e all’implementazione di nuovi laboratori artigiani. Grazie al nuovo centro riusciremo anche a “liberare” spazi nel centro attuale (tre aule) ed iniziare così un progetto per un ostello per soggetti in difficoltà. Il programma prevede di posizionati 10 letti a castello per un totale di almeno 20 posti letto, un televisore con videoregistratore, dei giochi di società e uno stereo; verrà poi assunto un guardiano. L’ostello sarà aperto dalle 18.00 alla 8.30, in modo da non ostacolare il normale svolgimento delle lezioni. Vista la forte esigenza di allontanare alcuni bambini e specialmente alcuni ragazzi dalle rispettive famiglie l’intervento è ritenuto estremamente importante.
La struttura dell’edificio sarà di due piani con una superficie totale di circa 230 metri quadri su due piani e con la possibilità di costruire un terzo piano in caso di bisogno. Il piano terreno sarà composto da:

  1. Una grande stanza che sarà destinata al laboratorio lavorazione cocco
  2. Una stanza da adibire a magazzino
  3. Un ufficio amministrativo
  4. Due bagni
Il piano rialzato sarà composto da:

  1. Una grande stanza che ospiterà altri due laboratori
  2. Una stanza più piccola da destinare ad un quarto laboratorio
  3. Due bagni
I laboratori che si vogliono sviluppare sono: lavorazione cocco, carta, taglio e cucito e panificio. Se i primi tre sono già in essere e si vogliono sviluppare maggiormente proprio in conseguenza della richiesta di più prodotti, il quarto è una assoluta novità per la zona. Dopo un’analisi di mercato condotta sul posto si è evidenziata una grande richiesta di pane tipo baguette, piadine e pane per kebab, oltre alle tradizionali torte di ricorrenza. Crediamo che, con un piccolo investimento, si potrebbe iniziare un laboratorio molto interessante che fornirà pane di qualità anche ai beneficiari delle altre attività di sostegno. I costi di costruzione sono circa 3.048.625 rupie pari a € 53.500 EUR.

Organizzazione e budget

Todo...
Costo totale: 82.500 EUR
Contributo richiesto alla Fondazione San Zeno: 18.500 EUR
Contributo Lelia onlus: 28.000 EUR
Contributo SISP Belgio e SISP Olanda : 31.500 EUR
Contributo altri partner: 4.500 EUR

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